Con Francesca Cecala, Camilla Corridori, Stefania Ruffini, Anna Teotti
regia Anna Teotti
video Arianna Favalli
disegno luci Michele Sabattoli
Ogni istante è sottoposto all'occhio attento di un osservatore che guida gli umani, ultime sue creature. Lo fa con la cura di una madre, e noi siamo qui sulla terra, noi femmine, che più assomigliamo a quella parte fluente e sempre in continua creazione. Non che gli uomini noi siano creatori, ma in questo lavoro avevo desiderio di parlare del nostro universo, di noi come pianeti... di noi conservatrici di rituali e del propagarsi della vita.
Di noi donne e bambine che sappiamo essere leggere e pesanti, crudeli e seducenti, tiranne e magnanime, di noi che seguiamo le leggi della luna e delle maree...
In scena sempre sotto l'occhio di una giovane fotografa che documenta ogni movimento scenico, tre donne. Sono inizio di insetti, diventano orsi al momento del risveglio, cani rabbiosi quando sgomitano per il successo di un lavoro. Entrano in contatto con se stesse liberandosi da simboli e accogliendo la ritualità, la condivisione che le riporta a riattraversare la realtà partendo dall'educazione scolare. Ogni volta cadono a terra e dalla terra volano fuori da se, un'essenza di sola anima che si unisce alle altre e all'universo con piccoli suoni arcaici, antichi, ripetuti.
Una voce a volte parla di loro, una voce che non ha lingua... che usa i suoni di tutte le lingue. Canta e loro con lei. Parla a loro, ma non ha forma.
Accompagna la loro esistenza sotto forma di pensiero, ricordo, emozione, pura e cruenta descrizione.
Alla fine della performance potrete vedere le foto dei piccoli particolari... che siamo!
Ringrazio in modo particolare: Arianna, Camilla, Francesca, Stefania, per avermi dato la possibilità di dare una forma e costruzione ai miei sogni e pensieri in scena.
Ringrazio per essere state parte ispirante del progetto: Alessandra, Martina, Giulia.
